Nuova versione dell'esperimento di Haynes-Shockley |
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L'esperimento proposto nel 1949 da J.R.Haynes e W.Shockley per
misurare la mobilità di deriva di elettroni e lacune nei
semiconduttori è estremamente semplice dal punto di vista
concettuale anche se presenta alcune difficoltà nella
preparazione dei campioni, nell'uso dei contatti a punta e nella
rivelazione del segnale.
Si tratta di un esperimento di grande valore didattico perchè consente una visualizzazione diretta dei fenomeni di deriva, diffusione e ricombinazione dei portatori in eccesso. Nella versione qui usata si utilizza un sistema di iniezione ottica dei portatori in eccesso, che elimina la difficoltà di un buon contatto iniettante. Schema a blocchi dell'apparato originale di Haynes e Shockley Consideriamo una sbarretta di semiconduttore drogato P, lunga l, e con due contatti ohmici saldati alle estremità. All'interno del cristallo si produce un campo elettrico di spazzolamento Es mediante un generatore di tensione pulsato schematizzato nella figura 1 come una batteria più un interruttore. Due contatti a punta (elettrodi E e C) vengono appoggiati alla superficie del cristallo, separati da una distanza d . I contatti a punta sono (almeno parzialmente) rettificanti e perciò vengono rappresentati come diodi in figura 1. Se si applica all'elettrodo E (emettitore) un impulso negativo di pochi microsecondi di durata e di ampiezza sufficiente a polarizzare direttamente il diodo DE, si avrà iniezione di elettroni nella regione del cristallo immediatamente sottostante alla punta E. Questo fiotto di elettroni, sotto l'azione del campo elettrico comincierà a spostarsi verso destra con velocità di deriva vd, e dopo un certo tempo t raggiungerà la zona del cristallo sottostante alla punta C (collettore). L'arrivo del fiotto di elettroni, aumentando la concentrazione dei portatori minoritari nella regione del contatto C, provoca un aumento della corrente inversa e quindi un abbassamento del potenziale all'estremo della resistenza connessa al collettore. Sullo schermo dell'oscilloscopio, connesso ai capi della resistenza R, si osserva un primo impulso negativo stretto e di ampiezza confrontabile con quella dell'impulso di iniezione e, con un certo ritardo t (tempo di volo), un secondo impulso negativo più largo e di ampiezza minore. Il primo picco è contemporaneo all'impulso di iniezione: esso è infatti il segnale di propagazione del campo elettromagnetico che viaggia nel cristallo alla velocità della luce. Il secondo impulso invece corrisponde al passaggio sotto il collettore del fiotto di elettroni: la sua forma approssimativamente gaussiana e la sua ampiezza sono determinate dai fenomeni di diffusione e ricombinazione. L'impulso raccolto ha una forma ed un'area che dipendono dal tempo di volo t, dalla distanza percorsa d , dal coefficiente di diffusione D, e dalla velocità di deriva: vd=μEs, dove μ è la mobilità degli elettroni. Gli elettroni iniettati, infatti, man mano che derivano verso il collettore, diffondono in tutte le direzioni per cui l'impulso rivelato si allarga sempre più al crescere del ritardo t. Gli elettroni inoltre si ricombinano con le lacune che incontrano lungo il percorso, per cui il numero di elettroni che raggiungono effettivamente il collettore decresce esponenzialmente nel tempo secondo la legge: N(t) = No exp (-t/τ) dove τ è la vita media dei portatori di carica.
La misura del tempo di volo t e della distanza d tra fibra e contatto a punta fornisce la velocità di deriva vd: vd = d/t . La misura dell'ampiezza VS dell'impulso di spazzolamento e della lunghezza l del cristallo si ottiene il valore del campo di spazzolamento ES =VS/l e quindi della mobilità μ : μ
= vd/Es = (d l)/(t VS).
La misura
della larghezza a metà altezza Δt dell'impulso
raccolto il valore della costante di diffusione
D. La diffusione infatti determina uno "sparpagliamento" gaussiano dei portatori iniettati, di larghezza a metà altezza
Δx=sqrt(16 ln2 Dt)
che "scorre" lungo il
cristallo con la velocità di deriva vd e
quindi impiega il tempo Δt=Δx/vd a passare
sotto il collettore . Il rapporto D/μ obbedisce alla relazione di Einstein: D/μ=kT/e=0.026 volt a T=300 K. In un grafico semilogaritmico dell'area dell'impulso in funzione del tempo, la pendenza misura il reciproco della vita media di ricombinazione t. Campione
di Germanio drogato P
Curva I-V del contatto a punta Impulso di elettroni per diverse distanze Campione di Germanio drogato N Curva I-V del contatto a punta Impulso di lacune per diverse distanze Rif.: An improved version of the Haynes-Shockley experiment Am. J. Phys. 68, 80 (2000) |
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Misure realizzabili:
L'esperimento di Haynes-Shockley richiede (non incluso):
Simulazioni (Java App) del segnale Haynes - Shockley :
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